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gno, s’era avanzato, e l’aveva abbracciata e distesa. Benché Elena riluttasse perché le scarpe fradice sporcavano lo scendiletto, quel giorno l’aveva molto carezzata anche a parole e s’era molto intenerito. E avevano discorso insieme senz’ira.

— Perché sei uscito a sporcarti?

Stefano a occhi chiusi brontolò: — La pioggia lava.

— Sei tornato a caccia col tuo amico? — susurrava Elena.

— Che amico?

— Don Giannino...

— Un prete?

Elena gli posò la mano sulla bocca. — È lui che te le insegna queste cose...

— Sono uscito per fare il pezzente.

— Lo scappato da casa — . La voce d’Elena sorrideva rauca.

— Proprio lui Catalano mi ha detto che qui sono tutti scappati da casa. È un mestiere...

— Catalano è una testa matta. Non credere a quello che dice.

Ne ha fatte passare di tutti i colori a sua madre. È un maleducato. Tu non sai quel che ha fatto...

— Che cos’ha fatto? — disse Stefano svegliandosi.

— ...È un brutto tipo... non credere.

Stefano risentiva nel buio la voce astiosa e sommessa, quasi materna, d’Elena. Ripensò divertito la domanda d’allora: — Ti ha fatta l’offesa di non occuparsi di te? o se n’è troppo occupato? — e provò un’improvvisa vergogna di esser stato scioccamente villano. Questo pensiero, che poteva esser villano anche con Elena, lo seccò e lo sorprese, tanto piú che in quei casi la villania era una forza, la sola forza che potesse rintuzzare la pericolosa impunità con cui una donna si lascia schiacciare.

E adesso era venuto l’armadio. Poi era venuta Elena, e se n’era andata tacitamente. In quest’umiltà, pensò Stefano, era tutta la forza di lei, in quest’umiliata sopportazione che fa appello alla tenerezza e alla pietà del piú forte. Meglio il viso levato, senza rossore né dolcezza, di Concia; meglio l’impudicizia dei suoi occhi. Ma forse anche Concia sapeva gettare le occhiate del cane.

Stefano si riscosse nel buio, disgustato di ricadere nel vecchio pensiero oscillante. Desiderò persino che tornasse Elena. La solitudine sarcastica cedeva. E se cedeva in quella sera piena di tanti fatti nuovi e improvvisi ricordi, come avrebbe potuto resistere


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