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— È lí che andate?
— Dove volete che vada?
Scesero per una gradinata di terra. Le finestre erano chiuse, la loggetta era piena di lenzuola stese al coperto. Una ghiaia umida scricchiolò sotto i loro piedi. La porta era socchiusa.
— Venite anche voi, — brontolò Giannino. — Se ci siete anche voi, non mi tratterranno — . Stefano udí il tonfo della risacca dietro la casa.
— Sentite, fate voi...
Ma Giannino era già entrato, e palpava un uscio nascosto nell’ombra e sferragliava alla maniglia. Si levò allora un brusio, quasi un canto, da una stanza che s’indovinava chiara e aperta sul mare. S’aperse quell’uscio e, in un fiotto di luce e di vento, comparve una bimbetta scalza.
Una chiara voce di donna gridò qualcosa nel tumulto del vento; e si sentí chiudere con violenza una finestra. La bimbetta gridava aggrappata alla maniglia della porta: — Carmela, Carmela! — e Giannino l’agguantò di peso, chiudendole la bocca. Davanti alla finestra, nella sua veste a righe sporche, c’era Concia, ritta.
— Zitte voialtre, — disse Giannino, avanzandosi nella cucina e deponendo la bimba a sedere sul tavolo. Poi: — Toschina, viene il prete e ti mangia. Devi chiamarla la signora e non Carmela — . Concia rise silenziosa, schiudendo le labbra e rigettandosi indietro i capelli col braccio. La sua bocca era senz’altro beata e carnosa, come supina su un guanciale. — Senti, Concia, dirai domani che mia madre manda a dire che verrà a fare il suo dovere. Dirai che ha parlato con te.
La bimbetta sogguardava Stefano, divincolandosi mentre scendeva dal tavolo con un tonfo. Anche Concia posò gli occhi addosso a Stefano, mentre rispondeva a Giannino parole rapide e gutturali. — Glielo dirò, poverina, ma è tutt’oggi che piange — . La gola bruna sussultava alle parole, come le labbra e gli occhi, ma senza dolcezza. Tant’era bassa la fronte, che quegl’occhi eran quasi deformi. Immobile, l’alta statura dei fianchi non aveva piú né scatto né grazia.
In quel momento la bimbetta che s’era fatta alla porta, l’aprí di furia e scappò vociando. Giannino le saltò alle spalle per prenderla, e scomparve seguito da una risata forte di Concia.
Nel grigio crepuscolo marino, Concia attraversò la cucina col
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