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facevano piú il muso e mi dicevano «Sta’ bene». Sembrava strano che venisse di lassú.

Anche Giulianella mi scherzava volentieri. Mi chiedeva se a Roma c’ero proprio venuto per sposarmi la vedova. Ficcava il naso nei discorsi che facevo con quegli altri e diceva: «Se Pablo rimedia il negozio, vi dà il giro e diventa fascista anche lui». — Cosa c’entra il negozio? — dissi.

— Ma allora dove hai la ragazza?

— Vieni a trovarmi e te lo dico.

C’era Dorina che a sentirci chiacchierare di politica, le pigliava il nervoso. — Voi non sapete che cos’è vederseli in casa, — ci diceva. — Buttano in aria, tiran l’acqua al gabinetto. Non sapete cosa sia avere un uomo in prigione. Preferirei vederlo morto. Non c’è piú pace per nessuno. È una morte che dura dei mesi, degli anni.

— Tutto serve, — disse Carletto. — Anche queste ingiustizie.

— Ma non chi è dentro.

— Basta che sappia perché c’è.

Capitò che si seppe di gente arrestata perché la sera andavano insieme al caffè. Luciano, che diede la voce, ne conosceva qualcuno. Erano avvocati, studenti, signori. — Ecco, — disse Carletto, questa è gente che lo sa perché è andata dentro. Vuoi che un dottore, un avvocato, ci si metta a cuor leggero? Sono gente che ha molto da perdere e che studia sui libri.

— Lo sapranno, — gli dissi, — ma facevano che cosa?

— Lavoravano contro, anche loro.

— Per raccontarsi quattro storie in un caffè non val la pena. Vorrei sentirne uno dei buoni se è contento.

— Anche loro facevano il giro, — disse Luciano.

Ma a che cosa serviva quel giro, gli chiesi. Mettere per scritto quel che tutti sapevano, era troppo da scemi. Rischiare non valeva la pena. Che cos’è che volevano gli studenti e i signori? Mettersi al posto dei fascisti. Lo facessero. Tanto noi, l’operaio, il facchino, loro Luciano e Giulianella, le famiglie che stavano in dieci in un buco, non contavano niente. C’era sempre degli altri sul camion. Era come buttarcisi sotto. — La Marina, — gli dissi, — ch’è una vecchia carogna, si ricorda di come si stava una volta. Comandavano loro, una volta.

Qui Luciano mi diede ragione ma disse che si fa tutto per


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