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Fu qui che Carletto ci chiese chi ero e poi disse: — Ho cominciato al Meridiana.

— Mai cantato, — gli dissi, — non sono istradato alla scena.

— Credo bene, — fa lui, — voglio dire che son di Vanchiglia e che ho tutti gli amici a Torino. Da ragazzo suonavo l’armonica.

— E adesso hai fatto compagnia, — disse Linda. — Ti va bene?

— Sai com’è, — disse lui. Già sapevo che s’era giocato un contratto a San Remo, per voglia di ridere. Una storia che c’era di mezzo una mantenuta e un gerarca. Gli si eran messi tutti contro, i sindacati e la questura, e per tutto l’autunno era andato a ramengo. — Ho fatto il mare fino ai Santi, — ci disse. Era lustro di giacca e di faccia. Ghignava sempre perché aveva le due pieghe sulla bocca. — Sai com’è, — disse a Linda. — La rivista che diamo stavolta l’ha scritta il piú porco. Ci ha messo dentro anche gli ebrei.

— Son contento che impari, — gli disse Lubrani guardando noialtri, — il tuo mestiere è fare il comico. Sfruttar la gobba e fare il comico.

— Tu, ci sfrutti la gobba, — disse Carletto. — Quand’è che ci prendi a Torino?

Fu cosí che si misero a parlare del contratto, e Lubrani era un altro. Posò la cicca e non ci dava piú da bere. Linda fumava con gli occhi al soffitto. Solamente Carletto continuava a scattare, e rivolgersi a noi, masticare le noci. Dopo un po’ chiesi a Linda se veniva a passeggio.

— Dice davvero che dovevi far l’attrice? — Salivamo una viuzza che pareva in montagna. Linda rise, imbronciata dal naso. — Lo diceva Lubrani. Che scemo.

Le dissi allora che quei tempi di bambina mi facevano rabbia.

— Chi credevi che fossi?

— Pagherei per conoscerti allora. Tu conoscevi tanta gente. Non hai voluto tu, davvero?

— Vuoi che cantassi se non so? Non sono mica un’esaltata.

— Allora vedi che ho ragione a non suonare la chitarra.

La salita sbucava su un corso ch’era come un balcone. Mi vidi, dietro, una collina, tutta fatta di scale e di case. E davanti, il mare basso, come prima.

— Ma tu puoi, — disse Linda. Vide il mare e anche lei si fermò.

— Fumiamo una sigaretta, — poi disse, alla balaustra.

Gliel’accesi e guardammo.


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