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un cenno col capo. — Peccato che Ginetta e Luisella non siano venute, — disse Clelia. — Le conosce, vero? — Senza staccarne gli occhi, Berti rispose che le conosceva. — Me non mi fa ballare? — disse Clelia.
Mentre si allontanavano, nessuno di noi disse nulla. Guido si agitò per raccogliere un cucchiaino, e intanto i miei occhi incontravano quelli di Doro. Credo che mi leggesse in faccia una domanda inquieta, perché mentre imbarazzato stavo per guardare da un’altra parte, lo vidi corrugarsi e sorridere a fior di labbra.
— Che c’è? — disse Guido rialzandosi.
Clelia e Berti tornarono quasi subito. Non so se l’orchestra fece piú presto del solito o la mia inquietudine mi avesse distratto. Tornarono, e Clelia disse qualcosa, non ricordo, quel che avrebbe potuto dire scendendo da un tassí. Berti la seguiva come un’ombra.
Nel corso della sera ballarono ancora una volta. Credo che fosse stata Clelia a dargli coraggio con un’occhiata. Berti si alzò senza parlare e attese, appena guardandola, che Clelia lo raggiungesse. Negli intervalli che sedevo al tavolino ora con Doro ora con Guido, accadeva che qualcuno di noi rivolgesse la parola a Berti, e che lui rispondesse condiscendente, a monosillabi. Guido ballò molto con Clelia e tornava al tavolino con gli occhi vispi. Poi per un po’ restammo tutti al tavolino, a chiacchierare. Berti cercava di non guardare troppo Clelia e aveva un’aria annoiata e assorta sull’orchestra. Non parlava. Fu allora che Guido gli disse:
— Lei quest’anno dà esami di riparazione?
— No, — balbettò Berti, calmo.
— Perché la sua è una faccia da esami, e non da persona educata.
Berti fece un sorriso scemo. Clelia fece un altro sorriso. Doro non si mosse. Passavano i secondi, e nessuno parlava. Guido ci guardò di traverso e borbottò qualche altra cosa. Piú che tutto offensiva era la mezza smorfia di sdegno che dedicò a Berti. Come dicesse: «Questa è fatta. Non pensiamoci piú».
Berti non diceva nulla. Sorrideva ancora vagamente. A un tratto Clelia disse: — Vuole che balliamo? — Levai la testa. Si era alzato Berti.
Clelia ritornò sola al tavolino, salutando tranquillamente con un cenno qualcuno che conosceva. Si sedette con una smorfia di
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