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sulla porta della camera riordinata, e Stefano dovette volgersi a ringraziarla.
La donna immobile, deposta la scopa, non gli staccava gli occhi di dosso. Il letto ricomposto e rimboccato ingentiliva tutta la stanza.
— Un giorno andrà via, — disse la donna, con la sua voce cupa. — Si ricorderà ancora di noi?
Stefano vide un piatto di fichidindia sul tavolino. Fece il viso piú sollecito che seppe e rispose qualcosa.
— Non lo si vede quasi mai, — disse la donna.
— Cercavo un libro.
— Legge troppo perché è solo, — disse la donna senza muoversi.
Sempre cosí faceva, nei pomeriggi quando entrava a portargli qualcosa. Seguivano lunghi silenzi che la donna occupava con occhiate, e Stefano era insieme compiaciuto e imbarazzato. La donna arrossiva con ferma insistenza e la sua voce cupa taceva cercando nel silenzio una dolcezza. Stefano assisteva con un senso di pena.
— No, che non sono solo, — disse forte quel mattino, e venne alla porta e le prese tra le mani le guance, tirandosele al viso: il suo bacio finí sulla nuca di lei. Sul tetto si sentivano i tonfi precipitosi dei ragazzi. La confusione e l’audacia insieme fecero sí che la serrasse al petto. La donna non fuggiva, si stringeva al suo corpo; ma non s’era lasciata baciare.
Di colpo a Stefano nacque un desiderio pungente, di quelli mattutini, irresistibili. La donna prese a carezzargli i capelli, infantilmente. Stefano non sapeva che dire. Quando le strinse i seni, la donna si scostò e lo guardò gravemente, sorridendo.
Aveva un viso scarlatto e lacrimoso. Era quasi bella. Prese a susurrare: — No, adesso. Se mi vorrà davvero bene, tornerò. Dobbiamo stare attenti. Tutti guardano. Sono anch’io sola come te... No: se mi vorrai bene. Deve tornare Vincenzino... Ora mi lasci.
Tornò Vincenzino, un ragazzetto nero, con l’anfora piena. Stefano l’aiutò a deporla sul davanzale e cercava una moneta. Ma Elena, la donna, preso per mano il nipotino uscí senza volgersi indietro.
Stefano si buttò sul letto, sorridendo. Vedeva gli occhi fissi della donna. Lo riprese il desiderio, e saltò giú dal letto. Trovarsi là in quell’ora insolita lo faceva sorridere, come se potesse tutto osare. Uscendo, passò dalla spiaggia, per non incontrare la donna.
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