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Proprio quand’erano abbracciati sotto, parlarono di Amelia, e Ginia gli disse ch’era stata una donna la causa di tutto. — Se lo merita, — disse allora Guido. — Sono scherzi da fare?

— Come sai di vino, — disse Ginia a voce bassa. — È ancora l’odore piú buono che si può sentire a letto, — rispose Guido, ma Ginia gli chiuse la bocca con la mano.

Poi spensero la luce, e stettero zitti. Ginia fissava il soffitto incerto e pensava a tante cose, mentre Guido le respirava addosso. Dalla parte dei vetri si vedevano lontano dei lumi. Quell’odore di vino e di fiato caldo, la faceva pensare ai paesi di Guido. Poi pensava se a Guido piaceva davvero il suo corpo cosí sottile, o se davvero anche lui non avrebbe preferito Amelia, bruna e bella. Guido l’aveva tutta baciata, senza parlare.

Poi s’accorse che Guido dormiva, e le parve impossibile che si potesse dormire abbracciati cosí, e si scostò piano piano e trovò un posto fresco, tanto che divenne inquieta perché sentí di essere nuda e di esser sola. Di nuovo la prese il ribrezzo e la pena come quando da bambina si lavava. E si chiese perché Guido faceva l’amore con lei e pensò all’indomani, pensò a tutti quei giorni che aveva aspettato, e le si empirono gli occhi di lacrime che pianse adagio per non farsi sentire.

Si rivestirono al buio, e Ginia al buio chiese improvvisamente chi era quella modella.

— È una povera diavola che le han detto che sono tornato.

— È bella? — disse Ginia.

— Non hai visto?

— Ma come è possibile posare in questo freddo?

— Voi ragazze non patite il freddo, — disse Guido. — Siete fatte per star nude.

— Io non potrei, — disse Ginia.

— Ci sei stata stasera.

Alla luce Guido la guardò sorridendo. — Contenta? — le disse. Si sedettero accanto sul sofà, e Ginia gli posò la testa sulla spalla per non guardarlo negli occhi. — Ho tanta paura, — disse, — che tu non mi voglia bene.

Poi fecero il tè, e Guido fumava seduto mentre lei andava per la stanza. — Ti lascio fare quel che vuoi, mi pare. Ho persino mandato a passeggio Rodrigues per tutta la sera.

— Torna a momenti? — disse Ginia.


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