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il letto per scaldarmi le gambe. I letti sono per le donne. Vieni anche tu, Ginia — . Ma Ginia non volle e disse che il vino l’aveva già scaldata, e si sedette su una sedia. Allora Amelia si levò le scarpe, si tolse la giacchetta, e si cacciò sotto la coperta. Rodrigues rimase seduto sull’orlo del sofà.

— Continuate il discorso, — disse Amelia. — Mi dà noia soltanto la luce — . E tese il braccio sul muro e la spense. — Ecco fatto. Datemi una sigaretta.

Ginia restò nel buio, esterrefatta. Ma s’accorse che Guido era andato al sofà e sentí che sfregava il cerino e vide le due facce nella fiamma in un ballonzolare d’ombre. Poi tornò il buio, e per un attimo nessuno fiatò. Sulle finestre si sentiva sgocciolare la pioggia.

Qualcuno parlò per un momento, ma Ginia, che non si capacitava ancora, non si rese conto delle parole. S’accorse che anche Guido fumava, passeggiando al buio, tranquillo. Vedeva la brace della sigaretta e sentiva i passi. Poi capí che Amelia e l’altro avevano ricominciato a litigare. Fu soltanto quando, poco alla volta, si fu avvezzata al buio e cominciò a distinguere il tavolo, le ombre degli altri e persino qualche quadro sulla parete, che divenne piú tranquilla. Amelia parlava con Guido di una volta che aveva dormito ammalata su quel sofà. — Ma allora non avevi questo socio, — gli diceva, — che cosa ne fai? lo spogli nudo?

Tutto era cosí strano che Ginia disse: — Sembra d’essere al cinema.

— Qui non si paga il biglietto, — fece Rodrigues dal suo cantuccio.

Guido passeggiava sempre e teneva tutta la stanza; coi suoi scarponi faceva vibrare il pavimento sottile. Parlavano tutti insieme, ma un bel momento Ginia s’accorse che Amelia taceva — si vedeva la sigaretta — , e che taceva anche Rodrigues. Solo la voce di Guido riempiva la stanza e spiegava qualcosa che lei non capí perché tendeva l’orecchio al sofà. Una luce notturna veniva dai vetri, come un riflesso elettrico della pioggia, e si sentivano sgocciolare, sciacquare, scorrere tetti e grondaie. Tutte le volte che per caso la pioggia e la voce tacevano insieme, pareva che facesse piú freddo. Allora Ginia tendeva gli occhi nel buio per distinguere la sigaretta di Amelia.


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