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per strada appena mangiato. Perché poi fino a sera c’è da mettere su il fieno e lavoriamo tutti.
Quando le donne parlano ridendo è come un uomo che vi prende da parte per darvi un consiglio.
Poso il mestolo e dico: — Andrò sí, e torno in tempo per dare una mano alle ragazze.
— Siete mica obbligato, — fa quella.
— Non lavoro per obbligo.
A pranzo andò bene che uno dei piú piccoli si ficcò nelle gambe della vecchia e la fece cadere con un piatto di minestra in mano. Il bambino gridava, ma la vecchia s’era scottata e fece confusione, e cosí con Gisella ci mettiamo d’accordo. Vinverra, che quando voleva non era uno stupido, invece di battere il ragazzo gli disse soltanto: — La nonna la deve ammazzare Talino, non tu.
Mezz’ora dopo avevo già fatto segno a Gisella, e camminavo sotto le piante in fondo alla collina, sulla strada di Monticello. Faceva caldo come una stanza chiusa, e pensavo seccato: — Avercela in casa e doverla andare aspettare nei boschi!
Avrei voluto che Talino mi venisse dietro, era la volta che mi levavo la voglia. Pazienza di notte, dicevo, ma di giorno dovrei sentirmi le spalle tranquille. Di dove ero fermo non vedevo piú la cascina ma solo gli ultimi mucchi di fieno che aspettavano il carro. Gisella doveva uscire di lí.
Arrivò quasi subito, senza correre, e saltò dalla strada.
— Ti hanno vista? — le chiedo.
— Fanno il sonno.
La prendo e le dico: — E noi non lo facciamo?
Cercammo un posto sull’erba e ci sedemmo. Gisella si lasciò baciare e intanto diceva: — Parliamo, è meglio. — Di che cosa? — le dico sui denti, e intanto la cerco.
Gisella non voleva, e diceva: — Perché, perché? — Ma perché siamo soli, — le faccio, e ci alziamo insieme.
Ero appoggiato a un albero e vedevo la strada. Non si muoveva neanche un’ombra di foglia. — Lo sai che si suda? — le dico. — Ci vorrebbe un bagno.
Gisella mi guarda, diventa rossa, guarda intorno, poi dice: — Se facciamo presto, so l’acqua — ; e si butta sotto le piante, e io dietro. Andava svelta e qualche volta le vedevo soltanto una gamba e la sentivo ansimare. Adesso sí, siamo soli, pensavo, e siamo in mezzo
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