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stanza stare un mese nella cella insieme con te, che non sai neanche parlare?

Invece non dissi niente del tutto, e guardai anch’io la fontana.

Faceva caldo anche sotto le piante e il giardino era vuoto. A quell’ora le balie correvano a casa col carrettino, e tutti mangiavano.

— Visto che ci sono, — diceva lui, — voglio vedere Torino...

— Lo sai che sono disoccupato e stasera non so dove dormo? gli gridai allora in faccia. Lui non s’accorse che avevo perduto la testa, o almeno, fece finta, perché ci doveva essere abituato con suo padre. Si vede di qui che non era goffo come sembrava. Adesso che mi aveva fatto dire la verità, cambiò registro.

— Il foglio mi dà quattro giorni di tempo. Tanto il grano è già tagliato. Basta che torniamo per batterlo. Voglio fermarmi. Chi sa quando scapperò un’altra volta da Monticello.

Aveva già il suo piano in mente. Diceva «torniamo». Lo guardai di traverso.

— Tuo padre non ti vuole ammazzare? — dissi adagio.

— Se ritorno con te, le cose cambiano. Potresti lavorare alla macchina da battere, e aiutarci. Sei uno dritto e parli poco. Andresti d’accordo con mio padre. L’hai detto tu che qui stai male.

Per non sbagliare stavo zitto: avevo già parlato troppo. In cella gli avevo detto, per tirarlo su, che i marciapiedi di Torino mi bruciavano le suole e che se scampavo dal Tribunale c’era qualcuno in libertà che me l’aveva giurata. Erano i giorni che si sfregava contro l’uscio come un gatto e si svegliava con la faccia di chi ha preso dei pugni. A sentirlo allora, pareva che l’incendio fosse successo in casa sua.

E adesso mi guardava con quell’occhio storto, e per un momento non si sentirono piú né i salti dei tram né la strada; era quasi la mezza; si sentí solo la fontana, che schizzava come una pompa.

Senza rispondergli né sí né no, lo condussi in trattoria. Toccava a me pagargli il boccone, perché mi aveva visto ritirare dalla guardia le ultime lire: e lui invece si era fatto prendere senza un soldo in tasca per non avere tentazioni.

Finito di mangiare la sapevo già piú lunga. M’incantava di parole per farmi dire se avevo ancora degli arretrati con la giustizia e capire se mi conveniva andare con lui. Io volevo sapere


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