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p. 95 | Il tempo passa |
1934. Pubblicata in Lavorare stanca.
97 | * | Gelosia [1°] |
2-3 marzo 1934. Inedita. In una minuta, due versi eliminati enunciano il tema: Per salvare la faccia, cosí in compagnia | di colleghi, c’è solo la gara del vino.
99 | Lavorare stanca [2°] |
1934. Pubblicata nel volume omonimo. Il titolo era già di una poesia dell’anno prima, completamente diversa, ma anche là senza legame apparente con il contenuto, che là era la fatica d’una vana schermaglia amorosa e qua è la tristezza dell’uomo che non ha una casa e non sa farsene una. Nelle minute, nel primo verso troviamo correre a casa e scappare di casa che si alternano per due volte; nel secondo e terzo: ma girare le strade | come in tutte ci fosse una casa.
100 | Maternità |
1934. Pubblicata in Lavorare stanca. Nel dattiloscritto porta il titolo Nudismo.
102 | Grappa a settembre |
1934. Pubblicata in Lavorare stanca. Di questa poesia P. parla nel diario, in data 16 dicembre 1933.
103 | Atavismo |
1934. Pubblicata in Lavorare stanca. Nell’edizione Solaria porta il titolo Civiltà antica. Nelle minute, i titoli: Dopo il mare; Ritorno dal mare; Pensieri di una volta. Dalle varianti si segue come P. cerchi di esprimere, attraverso la memoria dell’infanzia, il tema — che ritornerà spesso nelle sue opere — della nudità, della vergogna atavica, sacrale nelle civiltà primitive e agricole.
Il ragazzo non dorme, ma è nudo.
Ha paura che passi qualcuno per strada
e lui nudo a vederlo. Si passa una mano
sopra il fianco e non osa guardarsi.
105 | Esterno |
1934. Pubblicata in Lavorare stanca.
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