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L’indice dell’edizione Soiaria è il seguente:

I mari del Sud
Antenati
Paesaggio
Gente spaesata
Pensieri di Deola
Canzone di strada
Due sigarette
Ozio
Proprietari
Paesaggio
Paesaggio
Una stagione
Tradimento
Mania di solitudine
Il tempo passa
Grappa a settembre
Atlantic Oil
Città in campagna
Gente che non capisce
Casa in costruzione
Civiltà antica
Cattive compagnie
Piaceri notturni

Disciplina antica
Indisciplina
Paesaggio
Disciplina
Legna verde
Rivolta
Esterno
Lavorare stanca
Ritratto d’autore
Mediterranea
La cena triste
Paesaggio
Maternità
Una generazione
Ulisse
Atavismo
Avventure
Donne appassionate
Luna d’agosto
Terre bruciate
Poggio Reale
Paesaggio

Non esisteva la divisione in gruppi dell’edizione 1943. Le poesie intitolate Paesaggio non avevano numero progressivo (esse corrispondono, nell’ordine a Paesaggio I, II, III, V, IV, VI dell’edizione 1943). Le poesie Civiltà antica e Atavismo nell’edizione 1943 si scambieranno di titolo.

L’edizione Soiaria ebbe traversie con la censura1. Conserviamo fogli

  1. Sui rapporti con la censura, Alberto Carocci, allora condirettore di «Soiaria», ci ha reso (8 settembre 1962) questa testimonianza:
    «A memoria posso dirti questo: al tempo nel quale pubblicai Lavorare stanca, tutte le pubblicazioni dei libri erano soggette a censura preventiva. Il censore presso la Prefettura di Firenze era quel povero diavolo del Dr. Malavasi, filosofo di formazione ma diventato poliziotto per necessità di stipendio, il quale svolgeva il suo lavoro con una preoccupante intelligenza e con una formidabile paura dei superiori che gli proveniva dal sapersi non fascista e sospettato a sua volta. Ricordo che, quando gli mandai le bozze, Malavasi mi chiamò e mi disse: “ma questo è un comunista”. Discussioni a non finire, dopodiché mi sembra che qualche cosa venne eliminato ma pochissimo o quasi nulla. Lo stesso povero Malavasi confidava nella ignoranza altrui o nella incapacità altrui di capire quale fosse il vero significato dell’opera di Pavese. Ci giovò anche il fatto che tanto “Solaria” quanto le ”Edizioni di Soiaria” uscivano in tirature limitatissime ed erano destinate ad una cerchia molto ristretta di lettori, cosicché la censura fini per essere con noi di manica un po’ piú larga di quanto sarebbe stata con un giornale e con un grande editore».
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