Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
verificato queste date nelle minute (quando in esse si trova un’indicazione di data) e in elenchi di poesie stesi da P. con le date a fianco, e abbiamo cercato, dove esiste, l’indicazione anche del mese e dei giorni in cui la poesia è stata composta.
Nei casi in cui per la stessa poesia esistano datazioni contrastanti, abbiamo scelto quella che dà maggiori garanzie d’essere la giusta: in genere quella segnata sul manoscritto presumibilmente piú antico, e quella piú precisa (cioè che indica il giorno, o se non il giorno, il mese o la stagione).
Per le due poesie piú antiche di Lavorare stanca: I mari del Sud e Antenati, le datazioni riscontrate sui manoscritti non concordano con quella (1931) dell’indice del volume. Abbiamo datato quindi l’una 7-14 settembre 1930 e l’altra febbraio 1932 secondo l’indicazione presumibilmente piú antica e piú esatta che ci è pervenuta.
Differenze piú lievi esistono tra le datazioni delle poesie scritte al confino. (Si veda il cap. 5 di queste Note generali).
Per le poesie di cui abbiamo solo l’indicazione dell’anno, si è adottato come ordine cronologico all’interno dell’anno l’ordine di successione che, quasi senza variazioni, è seguito da P. sia negli elenchi di poesie, sia nella disposizione delle minute nella cartella «Brutte copie poesie».
Le poesie posteriori a Lavorare stanca, cioè del 1943, 1946, 1950, sono tutte datate con precisione nei manoscritti.
Anche quando segna la data, P. non indica mai dove la poesia è stata scritta. Le poesie che datiamo senza indicazione di luogo (cioè la grande maggioranza) si possono considerare tutte scritte a Torino, con poche probabilità di sbagliare. La vita di P. non conobbe grandi spostamenti; soprattutto negli anni 1930-34 in cui si concentra gran parte della sua produzione poetica si può dire che le sue sortite fuori Torino (supplenze in scuole medie di Vercelli e di Bra, soggiorni al paese natale, Santo Stefano Belbo, o in altre località di campagna) non lo staccarono mai dal Piemonte, tranne qualche soggiorno estivo al mare.
Un gruppo chiaramente localizzabile è quello delle poesie scritte durante i mesi di confino, che abbiamo datato tutte da Brancaleone Calabro. (Si veda il cap. 6 di queste Note generali).
Le poesie dall’aprile 1936 al 1940 si possono datare anch’esse tutte da Torino. I soggiorni di P. a Roma per periodi di varia durata cominciano nel 1942, in un periodo in cui egli ha interrotto la produzione poetica.
213 |