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Ma la grande, la tremenda verità è questa: soffrire non serve a niente.

Tutti gli uomini hanno un cancro che li rode, un escremento giornaliero, un male a scadenza: la loro insoddisfazione; il punto di scontro tra il loro essere reale, scheletrico, e l’infinita complessità della vita. E tutti prima o poi se ne accorgono. Di ciascuno bisognerà indagare, immaginare il lento accorgersi o il fulmineo intuire. Quasi tutti — pare — rintracciano nell’infanzia i segni dell’orrore adulto. Indagare questo vivaio di retrospettive scoperte, di sbigottimenti, questo loro angoscioso ritrovarsi prefigurati in gesti e parole irreparabili dell’infanzia. I Fioretti del Diavolo. Contemplare senza posa quest’orrore: ciò ch’è stato, sarà.

28 novembre.

In amore conta soltanto aver la donna in letto e in casa: tutto il resto sono balle, luride balle.

La forma piú banale d’amore trova pasto in ciò che si ignora dell’oggetto. Ma che cosa supera un amore che sia fatto di ciò che si conosce dell’oggetto?

La verità è che io arrivo sempre tre o quattro anni dopo i miei coetanei: di qui l’attaccamento disperato e insieme infastidito alle mie verità.

Prova della vanitas vanitatum: ci si interessa tanto a se stessi, eppure che siamo noi e non altri è solo casuale. Potevo nascere donna e fare la serva, e allora, quali problemi?

Non è illusoria anche l’importanza che ci si attribuisce quando l’interesse contempli noi e la serva e tutto il genere umano? Persona di vasti interessi.

Non è tragico il fatto che ogni persona di fede sia un poco ridicola? Se ci fosse una sola fede questo non accadrebbe. La grande,