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to become so. The element of action re-done, imitated, thè element of μίμεσις is, I think, essential... Not the attempt to deceive, but a desire to re-live, to re-present» (harrison, Themis, p. 43).

Non corrisponde al tuo vedere mitico, alla tua «seconda volta»? E in questa mimesi c’è il segreto della poesia. Ri-presentare una cosa (atta, una caccia, una battaglia, non è raccontarla? Ri-presentarla prima che avvenga, per farla accadere (magia), non è profetarla? Ecco la poesia, che è magia e rito — religione.

Il fascino dei miti greci nasce dal fatto che posizioni inizialmente magiche, totemiche, matriarcali, iniziatiche vennero — per la strenua elaborazione del pensiero cosciente avvenuta nei secoli x-viii a. C. — reinterpretate, tormentate, contaminate, innestate, secondo ragione, e cosí ci sono giunte ricche di tutta questa chiarezza e tensione spirituale ma tuttora variegate di antichi simbolici sensi selvaggi.

20 dicembre.

Che il rito preceda sempre il mito e il dogma è la grande legge delle cose spirituali. Se per rito dici vita e per mito e dogma poesia e filosofia, la cosa è chiara.

Anche il rito dell’agape e dell’eucaristia precedette i Vangeli e ne determinò la forma.

28 dicembre.

Il mito greco insegna che si combatte sempre contro una parte di sé, quella che si è superata, Zeus contro Tifone, Apollo contro il Pitone. Inversamente, ciò contro cui si combatte è sempre una parte di sé, un antico se stesso. Si combatte soprattutto per non essere qualcosa, per liberarsi. Chi non ha grandi ripugnanze, non combatte.