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26 luglio.

da nilsson, The Minoan Mycenean ecc.

p. 279: «La terra è da una parte il luogo di riposo dei morti che sono sepolti nel suo seno, dall’altra la datrice della fertilità. Le divinità ctonie appaiono nel doppio aspetto di signore della morte e della fertilità.

Ho già piú volte espresso i miei dubbi quanto alla generale validità di questo ipotetico sistema, specie quando si sviluppa oltre e le divinità ctonie sono contrapposte alle olimpiche».

28 luglio.

id., p. 413: «Nell’antichità... il motivo per cui si costruiva un tempio in un dato luogo era che questo luogo era già sacro. La sacralità era inerente al luogo, ed essa dipendeva specialmente dal culto».

Apollo è il mandamalanni. Cfr. Fiore e Cavalle dove compare come tale, e solo cosí.

I Dialoghetti conservano gli elementi, i gesti, gli attributi, i nodi del mito, ma ne aboliscono la realtà culturale radicata in una storia d’innesti, calchi, derivazioni, ecc. (che ce li rende comprensibili). Ne aboliscono pure l’ambiente sociale (che li rendeva accettabili agli antichi). Quello che resta è il problema, che la tua fantasia risolve.

4 agosto.

Da harrison, Prolegomena ecc., p. 650.

«Gli olimpici si occupano altrettanto poco del Prima che del Poi; non sono né la sorgente della vita né il suo fine. Inoltre, altra caratteristica è che, con le piú rigide limitazioni, sono umani. Non