Pagina:Pavese - Il mestiere di vivere.pdf/312


1947


1° gennaio.

Diverso dalla chiusa spessa e operosa del ’38, da quella sdegnosa e ricca e amarognola del ’46 — stavolta è spessa e ricca (Dialoghi con Leucò, Compagno), ma ci sento un’energia che ronza piú forte della voce dell’opera e non promette opere ma squallide realtà.

Al caffè Rampone (grattacielo) via Viotti, dove ho pensato nel 1932 Ciao Masino.

26 gennaio.

Non ci sono che due atteggiamenti — il cristiano e lo stoico. Probabilmente il comunista vale a fonderli — ha la carità e il senso della roccia, sa che tutto è ferreo alla fine eppure fa il bene.

3 febbraio.

Tu parli parli parli. È perché sei stato per tanto tempo silenzioso. Ti spaventa l’idea che un giorno piú nessuno ti ascolterà? No.

Si dimentica soltanto quel che si era già dimenticato quando accadeva. Tu non ricordi nulla se non stati interiori, chiusi.