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18 luglio.

L’amore è una crisi che lascia avversione. Il senso dei corpi vivi e gagliardi accompagna invece ogni giorno della vita: è naturale che il succo della nostra esperienza sia quest’ultimo.

20 luglio.

L’appoggio di ritmo nella prosa (17 luglio) altri l’ha trovato nella ripetizione cadenzata, nel repetend (Stein, Vittorini ecc.).

25 luglio.

L’odore schiumoso di macerazione che è il salmastro della campagna.

30 luglio.

«Il semble qu’en écoutant des sons purs et délicieux on est prêt à saisir le secret du Créateur, a pénétrer le mystère de la vie» (Corinne, l. IX, c. II). Ciò che accade sentendo qualunque fatto naturale: il profumo di un fiore, lo stormire d’un’acqua, la delizia di un’uva. La musica è la piú materiale delle arti (cfr. lamartine, Histoire des Girondins, l. XLIX, c. XIII, «la musique, le moins intellectuel et le plus sensuel de tous les arts») giacché immateriale è soltanto il pensiero e nella musica non ce n’è di cosciente. Essa tende a vestire la forma delle sue sensazioni come un simbolo, ma il paragone è troppo largo e non lega mai. Difatti una musica compie perfettamente la sostituzione del 17 luglio di una cosa alla natura: al punto che nulla in natura vi equivale.

8 agosto.

È carino e consolante il pensiero che neanche l’ammogliato ha risolto la sua vita sessuale. Lui credeva di godersela ormai virtuoso