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21 giugno.

Animare la natura descrivendola in atteggiamenti umani («il campo si ricrea sotto l’acqua») è inizialmente dialettale, in quanto ricorre alla forma piú istintiva dell’immagine («la pioggia mormora») e riduce in sostanza la descrizione delle cose a una presentazione di macchiette, a un’arguzia giudicante, di tipo impressionistico — quale è appunto la macchietta.

Diciamo allora che l’impressionismo è macchiettismo.

Il punto d’attacco del tuo mestiere alla vita è il bisogno di espressione del primo e il bisogno di contatto col prossimo della seconda.

Fin che ci sarà qualcuno odiato, sconosciuto, ignorato, nella vita ci sarà qualcosa da fare: avvicinare costui.

La tua poetica è forzatamente drammatica perché il suo messaggio è l’incontro di due persone — il mistero e il fascino e l’avventura di questi incontri — non la confessione della tua anima.

Hai sinora preferito i contrasti d’ambiente (nord contro sud; città contro campagna) perché questi vestono vistosamente quelli delle due persone.

23 giugno.

Per esprimere la vita, non solo bisogna rinunciare a molte cose, ma avere il coraggio di tacere questa rinuncia.

L’estetismo dell’800 inglese — le belle immagini da Keats a Hardy, il tono sostenuto e oxoniano è un riflesso di Elisabetta.

C’è un rapporto tra la frase dostojevskiana, nuda e discorsiva, e le sue invenzioni tutte cerebrali e raziocinanti. La forza con cui