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68 | dialoghi con leucò |
achille Tranne nel fuoco, tu sei stato con me sempre.
patroclo Come l’ombra accompagna la nube. Come Teseo con Piritoo. Forse un giorno ti aspetta, Achille, che anche tu verrai nell’Ade a liberarmi. E vedremo anche questa.
achille Meglio quel tempo che non c’era l’Ade. Allora andavamo tra boschi e torrenti e, lavato il sudore, eravamo ragazzi. Allora ogni gesto, ogni cenno era un gioco. Eravamo ricordo e nessuno sapeva. Avevamo del coraggio? Non so. Non importa. So che sul monte del centauro era l’estate, era l’inverno, era tutta la vita. Eravamo immortali.
patroclo Ma poi venne il peggio. Venne il rischio e la morte. E allora noi fummo guerrieri.
achille Non si sfugge alla sorte. E non vidi mio figlio. Anche Deidamia è morta. Oh perché non rimasi sull’isola in mezzo alle donne?
patroclo Avresti poveri ricordi, Achille. Saresti un ragazzo. Meglio soffrire che non essere esistito.
achille Ma chi ti dice che la vita fosse questa?... Oh Patroclo, è questa. Dovevamo vedere il peggio.
patroclo Io domani esco in campo. Con te.
achille Non è ancora il mio giorno.
patroclo E allora andrò solo. E per farti vergogna prenderò la tua lancia.
achille Io non ero ancor nato, che abbatterono il frassino. Vorrei vedere la radura che ne resta.
patroclo Scendi in campo e la vedrai degna di te. Tanti nemici, tanti ceppi.
achille Le navi non ardono ancora.
patroclo Prenderò i tuoi schinieri e il tuo scudo. Sarai tu nel mio braccio. Nulla potrà sfiorarmi. Mi parrà di giocare.