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60 | dialoghi con leucò |
vaio. Facemmo il patto, quella sera, che, andando a caccia, uno dei due sarebbe a turno stato disarmato, perché l’altro non fosse tentato dall’ira.
ermete E che cosa ti disse Atalanta?
meleagro Non l’ho scordato, Ermete. «O figlio di Altea» disse, «la pelle del cinghiale starà sul nostro letto di nozze. Sarà come il prezzo del tuo sangue — e del mio». E sorrise, cosí per farsi perdonare.
ermete Nessun mortale, Meleagro, riesce a pensare sua madre ragazza. Ma non ti pare che chi dice queste cose sarà capace di guardare il fuoco? Anche la vecchia Altea ti uccise per un prezzo del sangue.
meleagro O Ermete, tutto ciò è il mio destino. Ma son pure esistiti mortali che vissero a sazietà senza che nessuno avesse in pugno i loro giorni...
ermete Tu ne conosci, Meleagro? Sarebbero dèi. Qualche vile è riuscito a nascondere il capo, ma anche lui portava sangue di madre, e allora l’odio, la passione, la furia son divampati nel suo cuore solo. In qualche sera della vita anche lui si è sentito riardere. Non tutti — è vero — siete morti di questo. Tutti, quando sapete, conducete una vita di morti. Credimi, Meleagro, tu hai avuto fortuna.
meleagro Ma nemmeno vedere i miei figli... non conoscere quasi il mio letto...
ermete Hai avuto fortuna. I tuoi figli non nasceranno. Il tuo letto è deserto. I tuoi compagni vanno a caccia come quando non c’eri. Tu sei un’ombra e il nulla.
meleagro E Atalanta, Atalanta?
ermete La casa è vuota come quando annottava e tardavate a ritornare dalla caccia. Atalanta, che ti ha istigato a vendicarti, non è morta. Le due donne convivono senza parole, guardano il focolare, dov’è stramazzato il