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50 | dialoghi con leucò |
to perché dovevi? Dovevi che cosa? Non ne sentivi desideri, non eri fatta anche di questo?
britomarti Non ti capisco, Saffo bella. I desideri e l’inquietudine ti han fatta chi sei; poi ti lagni che anch’io sia fuggita.
saffo Tu non eri mortale e sapevi che a niente si sfugge.
britomarti Non ho fuggito i desideri, Saffo. Quel che desidero ce l’ho. Prima ero ninfa delle rupi, ora del mare. Siamo fatte di questo. La nostra vita è foglia e tronco, polla d’acqua, schiuma d’onda. Noi giochiamo a sfiorare le cose, non fuggiamo. Mutiamo. Questo è il nostro desiderio e il destino. Nostro solo terrore è che un uomo ci possegga, ci fermi. Allora sí che sarebbe la fine. Tu conosci Calipso?
saffo Ne ho sentito.
britomarti Calipso si è fatta fermare da un uomo. E piú nulla le è valso. Per anni e per anni non uscí piú dalla sua grotta. Vennero tutte, Leucotea, Callianira, Cimodoce, Oritía, venne Anfitríte, e le parlarono, la presero con sé, la salvarono. Ma ci vollero anni, e che quell’uomo se ne andasse.
saffo Io capisco Calipso. Ma non capisco che vi abbia ascoltate. Che cos’è un desiderio che cede?
britomarti Oh Saffo, onda mortale, non saprai mai cos’è sorridere?
saffo Lo sapevo da viva. E ho cercato la morte.
britomarti Oh Saffo, non è questo il sorridere. Sorridere è vivere come un’onda o una foglia, accettando la sorte. È morire a una forma e rinascere a un’altra. È accettare, accettare, se stesse e il destino.
saffo Tu l’hai dunque accettato?
britomarti Sono fuggita, Saffo. Per noialtre è piú facile.
saffo Anch’io, Britomarti, nei giorni, sapevo fuggire. E