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204 note ai testi


ne fatta allusione, nell’ordine: Fedra, Ariadne, Andromaca, Cassandra, Medea, Io, Elle, Scilla.

La madre (26-28 dicembre 1945).

La fine della 5a battuta di Meleagro (Qui è la pena. Non è nulla un nemico) aveva avuto varianti piú diffuse: Non fu paura, Ermete, ho scannato cinghiali — vedere il proprio destino negli occhi di un nemico. Non è nulla un nemico — ho scannato cinghiali — ma sentire la propria sorte nelle mani di chi è vicino è la pena.

I due (18-20 gennaio 1946).

Nella minuta, titolo cancellato: La morte.

La strada (7-12 aprile 1946).

Nella minuta, tre battute cancellate al principio: mendicante: Insomma, smettila Edipo. Sei vecchio, succede a tutti; sei cieco, te lo sei voluto; sei povero da signore che eri — ringrazia che sei stato signore e hai mangiato, hai bevuto, hai dormito in un letto. Chi è morto sta peggio. edipo: Tu non capisci... m.: Che una volta eri giovane? Sta tranquillo che invecchiano tutti. Chi credi di essere?

La rupe (3-8 gennaio 1946).

La «notizia» introduttiva inizia nel manoscritto con una frase poi eliminata: La notizia che Chirone centauro fosse destinato a riscattare col suo sangue la libertà di Prometeo ci è conservata da Ateneo (25, 26). Qui importa osservare che nella storia del mondo ecc.
Nella 10a battuta di prometeo, dopo e vissi in un mondo senza dèi, alcune righe cancellate nella minuta: Aiutai la tua stirpe (e fui uno di voi) che mi fece pietà. Contro il destino, Eracle. E giunsi al punto di voler morire.

L’inconsolabile (30 marzo-3 aprile 1946).

In minuta, una prima stesura della «notizia»: Che le feste di Dioniso alludessero a morte e rinascita, e come tutto ciò che è sesso ebrezza e sangue richiami al mondo sotterraneo, salta agli occhi. Il tracio Orfeo, viandante dell’Ade, cantore sovrano e vittima lacerata come Dioniso stesso, è figura ricchissima passibile ancora di molte interpretazioni.