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202 note ai testi


La Chimera (12-16 febbraio 1946).

Nella minuta, la prima riga, subito corretta, era: (parlano Bellerofonte e Ippòloco). Alla attuale 4a battuta di sarpedonte (fusa con la 3a e che si chiudeva con: Maledice gli dèi) seguiva una battuta di ippoloco: Che altro può fare, Sarpedonte? È la sua fine. Siamo tutti del sangue di Sisifo. Che gli è servito a Bellerofonte viver giusto?

I ciechi (5-8 luglio 1946).

Le cavalle (23-26 febbraio 1947).

La minuta è accompagnata da un foglio datato 24 febbraio, contenente la nota che figura nel diario Il mestiere di vivere (sotto la stessa data e seguito dalla didascalia Per i Dialoghi):
Crono era mostruoso ma regnava su età dell’oro. Venne vinto e ne nacque l’Ade (Tartaro), l'isola Beata e l’Olimpo, infelicità e felicità contrapposte e istituzionali.
L’età titanica (mostruosa e aurea) è quella di uomini-mostri-dèi indifferenziati. Tu consideri la realtà come sempre titanica, cioè come caos umano-divino ( = mostruoso), ch’è la forma perenne della vita. Presenti gli dèi olimpici, superiori, felici, staccati, come i guastafeste di questa umanità, cui pure gli olimpici usano favori nati da nostalgia titanica, da capriccio, da pietà radicata in quel tempo.
In calce allo stesso foglio, i seguenti appunti:
Ermete ctonio | (Trofonio) | Enodio
figlio di Coronide (fr. 122) e Ischio arcade.
f. di Flegia equestre
Asclepio
coronide a Laceria | colli del Didimo | pian di Loto | davanti ai vign. d’Amiro.
Chirone | f. di Crono e Filira | f. di Melanippe (cavalla nera) Chirone e Ermete ctonio elogiano l’amore bestiale (itifallico e cavalli) per la Coronide che per mettersi con l’Apollo capitò male.
Da una lettera dell’A. a Mario Untersteiner del 7 maggio 1948: Ricevo ora la Sua cartolina. Grazie del consiglio. La Thessalische Mythologie della Philippson, insieme a quell’altro studio minore sulla Genealogie, farebbero certo un bel libro. Ma il problema è fino a che punto piacerebbero a un pubblico non specialista. Ci penserò. A me quel libro ha fatto un grande effetto, e un dialogo del mio Leucò: Le cavalle, ne è tutto intriso.