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136 | il toro |
uomini si sono schiacciati. Quando una donna sfugge l’uomo, e si ritrova dentro al sole e alla bestia, non è colpa dell’uomo. È il sangue guasto, è il caos.
lelego Lo puoi dire tu solo. Parli della straniera?
teseo Anche di lei.
lelego Tu sei signore e quel che fai ci sembra giusto. Ma a noi pareva assoggettata e docile.
teseo Troppo docile, Lelego. Docile come l’erba o come il mare. Tu la guardi e capisci che cede e nemmeno ti sente. Come i prati dell’Ida, dove ci s’inoltra con la mano sulla scure ma viene il momento che il silenzio ti soffoca e devi fermarti. Era un ansito come di belva acquattata. Anche il sole pareva all’agguato, anche l’aria. Con la gran Dea non si combatte. Non si combatte con la terra, col suo silenzio.
lelego So queste cose, come te. Ma la straniera ti ha fatto uscire dalla fossa. La straniera ha lasciato le case. Ciò non si fa tra sangue vivo e sangue guasto. La straniera seguendoti aveva lasciato i suoi dèi.
teseo Ma non l’hanno lasciata gli dèi.
lelego Dicevi pure che li scannano sull’Ida.
teseo E l’uccisore è nuovo dio. O Lelego, si può scannare dèi e tori nella grotta, ma quel divino che hai nel sangue non si uccide. Anche Ariadne era sangue dell’isola. Io la conobbi come il toro.
lelego Fosti crudele, Teseo. Che avrà detto, infelice, svegliandosi?
teseo Oh lo so. Forse avrà urlato. Ma non conta. Invocato la patria, le sue case e i suoi dèi. La terra e il sole non le mancano. Noi stranieri per lei non siamo piú nulla.
lelego Era bella, signore, era fatta di terra e di sole.
teseo Noi invece non siamo che uomini. Sono certo che un dio, qualche dio dolce e ambiguo e dolente, di quei