Pagina:Patria Esercito Re.djvu/71


i volontari 53

Ricordi; e quel Medici di Marignano che, come sottotenente aiutante maggiore in Monferrato, guadagnava la Medaglia al valore alla battaglia di Montebello, ed era entrato nell’Esercito Sardo prima ancora del 1859, insieme al Longhi, al Parravicino, e all’illustre conte Besozzi, testè morto tenente Generale, e senatore del Regno.

A completare questo rapido volo dentro le pagine degli antichi Annuari militari, per diseppellirvi i nomi di tanti volontari del 1859 — nomi cari alla patria — crediamo opportuno e doveroso di ricordare anche quelli che toccarono i più alti gradi nell’Esercito, la maggior parte dei quali vivono ancora, ma fuori di servizio.

Sono oggi in servizio attivo i Tenenti Generali Comandanti un Corpo d’Armata: Luigi Majnoni, Ettore Pedotti, Luigi Bisesti — gli altri due Lamberti e Bellati, non sono milanesi. — Dopo di questi vengono subito i Tenenti Generali, non più in servizio: Francesco Pistoia, Giovanni Riva Palazzi, Zaccaria Finardi, Filippo Gazzurelli, Gerolamo Pezzoli, Giov. Battista Guerrini, Antonio Trotti Bentivoglio, Giuseppe Casati, Giov. Battista Anderloni, Settimo Del Frate, Filippo Terzaghi.

Col grado di Maggiori Generali: Francesco Tecchio — veneto, ma residente a Milano — Franceso Pino, Ferdinando Restellini, Erminio Tessera, Dionigi Tornaghi, Ettore Zuffi, Emilio Clericetti, Emilio Pesenti, Giuseppe Gatti, Amilcare Mazè.

Colonnelli: Clemente Ravina, Francesco Bellini, Celeste Folli, Giuseppe Garavaglio, Euclide Voghera, Carlo Vergani, Giovanni Castelli, Edoardo Mauri, Giorgio Mazzalorso, Luigi Bassi, Antonino Prampero, Francesco Locatelli, Luigi Bonzi, Cesare Ruggeri, Giovanni Villa, e colui che scrive.

Dei sudetti, due non sono lombardi: il Tecchio, figlio del Presidente del Senato e il conte Antonino di Prampero, da Udine, Senatore del Regno.

Finalmente, un tenente Colonnello: Angelo Segala.

L’elenco nominativo dei volontari del 1859 porta, alfabeticamente ultimo, il nome di un benemerito cittadino milanese, morto da non molto tempo, e sempre rimpianto, il duca Guido Visconti di Modrone. Questo nome caro ci offre l’occasione di narrare un aneddoto, abbastanza originale, della sua vita di soldato volontario.

Subito dopo la guerra del 1859, alla quale il giovane Guido prese parte, arruolandosi semplice soldato — uno fra’ primi — in un reggimento di cavalleria, venne, dopo la campagna, insieme a parecchi altri volontari, mandato alla Scuola di Pinerolo in attesa della promozione ad ufficiale.

Il soldato volontario Guido Visconti, anima delicata per natura e per educazione, non fece mai sfoggio, in mezzo agli altri, delle sue ricchezze: benchè fosse allora in quella fase giovanile della vita dove è tanto facile perdere la misura delle cose.