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46 | parte prima |
in Genova, di Augusto Avogaro, arruolato nei Lancieri Vittorio Emanuele; e, nello stesso reggimento, Annibale Brandolin. Più, aggiungeva i nomi di Giuseppe Galvagna e di Nicolò Papadopoli, arruolati nel reggimento Lancieri d’Aosta, e di Ferdinando Guiccioli, nei Cavalleggeri di Monferrato; i quali entrarono nell’Esercito italiano fra il 1859 e il 1866.
L’anonimo scrittore ci chiede se si è trattato, da parte nostra, di semplice dimenticanza.
Rispondiamo.
Dimenticanza?!.... Nè anche in sogno! Che se esso avesse scorso, con un po’ più di attenzione, il volume incriminato, si sarebbe accorto, di per sè, che l’autore di quello, essendosi limitato soltanto ai nomi di volontari, quasi tutti milanesi, o lombardi — specialmente arruolati in cavalleria — non aveva avuto campo, nè modo, di estendersi a tutti quei bravi volontari Veneti, arruolati allora o venuti poi, fra’ i quali si onorava di contare tanti buoni amici, e anche qualche parente. Anzi, di alcuno di essi offre qui il ritratto, quale lo trovò nei suoi vecchi albums. Sono parecchi Conte Alessandro Zeno.quelli del 59, pochi del 66.
Questo diciamo, non per giustificare dimenticanze che non potevano esistere; ma per profittare dell’opportunità di farci, diremo così, critici del critico; provando che, se dimenticanza ci fu, questa non fu certo da parte nostra!
Riempiamo perciò la lacuna dell’anonimo con molti altri nomi di volontari Veneti, da lui lasciati nella penna: Dolfin, Michiel, Grimani, Miniscalchi, Guerrieri, Da Persico, Porto, Baffo, Priuli, Balbi-Valier, Contarini, Felissent, Somaglia-Stopazzola, Salvadego, Alberti, Giuliari, Cavazzocca, Murari, Portalupi, Bottagisio, Rosini, Pellegrini, Tacchetti, Giacomelli, Merriweather, i due fratelli Ecchelli dal Dosso, di Prampero, Tecchio, E. Braida, e tanti altri, che la nostra ormai stanca e vecchia memoria, non ricorda. Ma, come prova che dimenticanza, o anche ignoranza, non fu, aggiungeremo, per esempio, che