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lo stendardo dei carabinieri 39

Le trombe di Goito, di Pastrengo, di Governolo, di Peschiera, di Rivoli, intonano la Fanfara Reale.

Prima che lo sfilamento incominci, il poeta, rigidamente ligio anch’egli ai diritti di precedenza fra le diverse armi, si rivolge anzitutto alla squadra dei Carabinieri Reali che costituivano in quel giorno la scorta del Sovrano.

È lo squarcio più lodato del libro.

Calma, severa, tacita, compatta
Ferma in arcione, gravemente incede
La prima squadra, e dietro al Re s’accampa
In chiuse file. — Pendono alle selle,
Lungo le staffe nitide, le canne
Delle temute carabine. Al lume
Delle stelle lampeggian le sguainate
Sciabole. Brillan di sanguigne tinte
I purpurei pennacchi, erti ed immoti
Come bosco di pioppe irrigidito.
Del Re custodi e della Legge, schiavi
Sol del dover, usi obbedir tacendo
E tacendo morir; terror dei rei,
Modesti ignoti eroi, vittime oscure
E grandi; anime salde in salde membra,
Mostran nei volti austeri, nei securi
Occhi, nei larghi lacerati petti.
Fiera, indomata, la virtù latina!
Risonate, tamburi!... Salutate
Aste e vessilli! — Onore, onore ai prodi
Carabinieri!

Dopo ciò comincia lo sfilamento in parata:

— Battaglioni avanti, guid-a-dest!

Prime al passo di corsa, passano svolazzanti le piume dei bersaglieri — speranza della novella Italia. — Sono guidati dal prode La Marmora, una delle tante glorie del forte Piemonte. Seguono, a regolare distanza, i Cacciatori di Sardegna, e gli atletici Granatieri del Re, nascosti i volti abbronzati sotto l’alto berrettone di pelo, che la moderna civiltà ha bandito.

Ecco la Brigata Savoia, orgogliosa de’ suoi fasti e de’ suoi duchi.

Passano allineati davanti al Re, abbassando l’asta della vecchia bandiera, reliquia di cento battaglie.

Ecco le belle brigate Piemonte, Cuneo, Aosta e Regina! Nel buio della notte fiammeggiano i tre colori dei loro otto stendardi.

E il poeta canta:

Date, o trombe, il saluto ai valorosi!
Tuonate o bronzi!... Nei forati lombi
De’ soldati di Coito e di Novara,
Rivisse intatta la virtù dei prischi
Battaglioni d’Assietta e di Torino!
Date, o trombe, il saluto ai valorosi!