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lo stendardo dei carabinieri 35

il quale da solo basterebbe a cancellare ogni triste sospetto che malevoli e partigiani avevano allora insinuato sulla condotta di quel magnanimo, in guerra.

“Era una giornata scura„ — racconta il Mauri — “Re Carlo Alberto, dopo di avermi accolto con ogni maniera di distinzione, m’invitò ad accostarmi alla finestra per dar lettura della dichiarazione.



Mentre leggevo, passò per la sottoposta piazza un reggimento di soldati mal in arnese, sfiaccolati da lunga marcia, quasi barcollanti. Ero a quel punto della lettura in cui si dice che, nè per toccate, nè per minacciate sciagure, poteva venir meno nei popoli italiani l'ardire della nazionale indipendenza, finchè tentate non fossero le ultime prove. A codeste parole il Re mi fermò e disse commosso: — Guardi, signor Mauri, se con questi soldati così scarni, così stremati di forze, l’ultime prove contro