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386 | parte seconda |
dolce baleno del sorriso di donna, per quanto innocente e puro, che avesse fatto breccia nel suo cuore, gli rendevano amaro il distacco.
Partì.... ma subito non dimenticò! — Perocchè le anime gentili non consegnano alla prima stazione di ferrovia i loro ricordi. Anzi, pochi giorni dopo la partenza, S. A. R., in data del 9 marzo, da Firenze ci scriveva:
“... Ce carneval de 1863 restera historique dans ma vie, et quand nous serons vieux nous nous rappellerons avec plaisir les carrés de Lanciers que nous composions si bien.
“Mon frère part dans deux jours pour la Sardaigne et moi je retourne demain à Milan; j’y resterai un ou deux jours; j’irai en passer encor probablement un ou deux à Turin, et vers la fin de la semaine je quitterai l’Italie, emportant des souvenirs charmants, des regrets de devoir m’en aller, et la ferme volonté de revenir bientot dans un pays ou je compte tans de bons amis. Croyez-moi toujours Votre bien affectionnè
“Robert d’Orleans.„
Ma, tre mesi dopo aver lasciata Milano, Roberto d’Orleans, metteva anch’esso in un cantuccio della memoria, e il cielo azzurro d’Italia, e i carrés famosi dei Lanciers, e il seducente sorriso delle beltà milanesi, attratto invece da quello di Francesca d’Orleans sua cugina, figlia del principe di Joinville, che condusse all’altare il dì 11 giugno dello stesso anno 1863.
Minor fretta del fratello, ebbe invece il conte di Parigi; questi aspettò il 30 maggio del 1864, per crearsi una famiglia; e scelse a sua sposa, un’altra cugina: Isabella, la figlia del duca di Montpensier; dalla quale ebbe poi, come terzo regalo, Elena di Francia, la principessa reale, che Casa Savoja e l’Italia sono liete di vantare come cosa loro.
Ora, tornando col pensiero a quei giorni sereni, chi avrebbe detto allora, al giovane principe ufficiale