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dieci anni dopo 365

Volta Mantovana, poco lontano da quei terreni famosi, dove 24.000 soldati dell’armata italiana, comandati dal Vicerè Eugenio, battendosi contro 45.000 austriaci, nel 1814, cinsero di un ultimo nimbo di gloria la stella napoleonica che volgeva al tramonto!

Tutt’e tre queste cariche ebbero, come si disse, l’onore della tavolozza di tre egregi artisti; e cioè, Lemmo Rossi Scotti ch’è autore della carica delle Guide a Monzambano; F. Capponi che ritrasse quella di Campagna Rossa; Cerruti Danducco che dipinse quella di Genova Cavalleria a Volta Mantovana — e da noi riprodotte a pagina 187 di questo volume.

Vittorio di Bernezzo
Vittorio di Bernezzo

Chiediamo solamente venia al conte Rossi, se il Damaste Procuste della tipografia, fu costretto ad amputare barbaramente una piccola parte della stupenda sua tela.

Ma tornando al Bernezzo, ci resta a dire che, promosso capitano nel 1871, andò ufficiale d’ordinanza del principe di Carignano; che, più tardi, passò istruttore alla Scuola di guerra, dopo che negli studi riesciva settimo su 46 idonei, e che, professore aggiunto per l’Arte Militare nel 1877, fu promosso in Foggia. Tenente colonnello poi alla Scuola Normale di Cavalleria nel 1883, nel 1878 comandò il reggimento Umberto I.

Il resto lo sappiamo. Epperò dopo data una buona stretta di mano al nostro valoroso amico tenente generale Vittorio di Bernezzo, torniamo al Chievo.

S. M. usciva per l’appunto da colazione, e non appena mi vide si fermò, e mi chiese:

— Ebbene, signor disertore, ebbene?

— V. M. sa che fui preso come prigioniero di guerra....

— Lo so, lo so. Ma.... com’è andato il banchetto?

Io gli narrai brevemente ogni cosa ne’ suoi particolari; e quando dissi dei tre urrà, e dell’entusiasmo che quei tre gridi avevano sollevato in quella splendida riunione di ufficiali di cavalleria, il Re mi piantò i suoi