Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
336 | parte seconda |
che diè modo alle invitabili macchine fotografiche di fare bene o male il loro mestiere. Il Re, dopo avere visitato le posizioni ed essere ancora una volta tornato sul colle, sacro ai morti per la patria, diede l’ordine di cessare il fuoco.
Il brigadiere dei corazzieri spiantò da terra l’azzurro stendardo... e noi si riprese la via del ritorno, arrivando a casa, malgrado il vento, molto bagnati di dentro e di fuori, ma in compenso molto affamati.
III.
L’appartamento del Re. — Il principe di Piemonte. — Amedeo — Torneo a Firenze. - Lombardi e Veneti. — Un eroe. — Margherita madre. — Sigarette audaci.
Nell’appartamento destinato a S. M. — lo stesso del 1887 — non vennero fatte radicali riforme: anche perchè era questo il desiderio del Re: il quale, minuto osservatore, se ne sarebbe accorto e, nella sua bontà, dispiaciuto. Non si portarono dunque che piccole modificazioni, diremo così di frangia, tanto per rimediare alle avarie che portano seco gli anni. Si credette, cioè, opportuno di decorare le stanze dell’appartamento reale con qualche memoria che a S. M. potesse almeno riuscire gradita. Alle pareti, dunque, oltre il ritratto di S. M. la regina, fatto nei giorni del suo vivere lieto, venne appeso anche il ritratto di S. A. R. Amedeo Duca d’Aosta, nel costume che indossava nel 1868 in Firenze, al torneo dato in onore del fratello