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Dieci anni dopo


I.


Telegramma Reale. — I corazzieri. — Tutto pronto. — Grandine devastatrice. — Ufficiali esteri. — Corte militare. — Dopo dieci anni. — Il conte Brambilla. — Un buon parroco.


Il giorno 28 dell’agosto 1897, giunse a Bosco Chiesanuova questo telegramma:

“Sua Maestà il Re, accettando con piacere la cortese ospitalità offerta da V. S. I., la informa che domani, domenica, col treno delle 16.10, giungeranno a Verona il marchese Borea e il colonnello Greppi, con tre impiegati, per concertare circa gli alloggi. — Affettuosi saluti. — Gianotti„.

Da questo telegramma si capisce come noi, non appena si sparse la notizia che alle Grandi Manovre del 1897 sarebbe intervenuto S. M. il Re, ci s’era affrettati — e per mezzo del Sindaco, e direttamente per lettera — a far consapevole il Sovrano che, come dieci anni prima, e casa e villa e ogni cosa, erano a sua disposizione.

Se l’altra volta la venuta di S. M. riesci quasi improvvisa, questa volta, trattandosi di un più lungo soggiorno, e con un seguito più numeroso, il Re volle, con singolare bontà, darne l’avviso in tempo.

I giornali, manco dirlo, cominciarono subito a riempire le colonne della novella; e già da molte parti d’Italia piovvero al Chievo offerte di ogni