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306 | parte seconda |
Figuriamoci la lotta interna di quel buon sacerdote!.... Di lui, per il quale la sola vista del Sovrano, una sua stretta di mano, una parola sola gli aveva fatto, il dì innanzi, toccare il cielo colle dita!
Si fosse almeno potuto consigliare col padron di casa, suo sincero amico!.... Ma, proprio, anche quel benedetto uomo si era pensato di seguire S. M. alle manovre!.... Uh, quelle manovre!.... Quel diavolo d’assedio!.... — E si decide a scrivere. — Ma scrivere che cosa?.... Che sta male?.... È una bugia!.... Spifferare netta e tonda la verità?.... Peggio che andar di notte!.... Sarebbe stato come muovere un rimprovero alla sacra persona del Re.... a quel buon Re che con lui era stato tanto cortese ed affabile?.... Dio, che palpiti! — Ma, insomma, prende il toro per le corna, scrive.... e manda.
Ma che tormento!.... Altro che purgatorio!
Tornata S. M. dal campo, e fatta colazione, mentre entrato nella biblioteca osservava un suo vecchio ritratto, e vi leggeva i manifesti dei quali andavano intanto coprendosi i muri della città annuncianti la visita reale; ecco il lungo ed asciutto Simone Peruzzi il quale, mogio mogio, con aria mortificata, si ferma sulla soglia della biblioteca come un delinquente. Ha