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296 parte seconda

Assunto poi, per la morte del Visone, a quel posto di fiducia, egli fu uno fra’ pochi uomini di alto intelletto che circondassero in quei giorni il trono di Umberto. Anzi appunto perchè riconosciuto tale, e perchè di Lamberto godeva la intiera fiducia, non andò illeso dal morso di una acrimoniosa invidia; la quale, sotto il comodo pretesto della politica, non senza un lungo e paziente lavorìo subacqueo, lo allontanò dalla Corte.


Il conte Rattazzi.


Lo allontanò dalla Corte, ma non riuscì allontanarlo dal cuore e dalla persona del Re; il quale, sapendolo per prova uno de’ suoi devoti servitori, uno degli amici suoi più fidati, volle compensarlo con un seggio in Senato e colla nomina a Ministro di Stato.

Ma più di ogni altra soddisfazione terrena, sappiamo ch’egli custodisce preziosa come una reliquia, e sempre viva in fondo all’anima, la memoria, dell’affetto e della fiducia che in lui aveva riposto il suo adorato e rimpianto Sovrano; come speriamo, non gli debba tornare, dopo tanti anni, sgradito il disinteressato omaggio di un amico lontano.