Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
eroismo e sacrificio | 261 |
II.
Fino dal 18 luglio 1848, l’Eduardo, tenente allora in Genova Cavalleria, era rimasto ferito a Governolo; e per questo fatto, e per quello poi di Borgovercelli, venne decorato di due medaglie al valor militare, la prima in vita, la seconda avuta dalla famiglia dopo la morte di lui.
Eduardo era il quarto dei sette fratelli Brunetta, che dal 1848 ad oggi — e anche oggi ne’ loro discendenti — consacrarono e consacrano alla patria, all’Esercito, ai suoi Re, e braccio, e sangue, e vita!
Il primo, Federico, nel 1848-49, era maggiore nella Brigata Acqui; fu ferito a Santa Lucia e decorato sul campo. Il secondo, Alessandro, era capitano nella Brigata Casale. Il terzo, Augusto, il 30 aprile 1848, a Pastrengo, difendeva vittoriosamente la vita del Re Carlo Alberto, essendo capitano di quel leggendario squadrone dei Carabinieri che passò alla storia, cantato dai poeti, e dai pittori illustrato. Veniva quarto l’Eduardo, pars magna del monumento. Quinto fratello, il Francesco, colui che a Governolo, nel 1848, accorso in ajuto del ferito Eduardo, se lo caricò in groppa, e, ferito egli pure, ebbe la medaglia al valore. Questi essendo colonnello nei Lanceri di Firenze, per un fatto d’arme, nel 1866, venne decorato della Croce di Savoja, e creato cittadino onorario di Vittorio Veneto. Anch’esso, come il fratello Augusto, morì generale. Sesto, Felice — detto S’cianca ferr, — nel 1848 tenente in Piemonte Reale, il quale a Gambaloita si meritò la Menzione onorevole; e poi, capitano in Monferrato,