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i cavalleggeri di alessandria 251

da quel mago lombardo che è Enrico Bonomi; il quale però, non ha ancora trovato il vero sistema d’imbalsamare, altrettanto bene, le belve umane.

Gymkhana, malgrado la sua desinenza femminina, è roba mascolina. Il marchese Colombi, buon’anima, il quale appunto per la desinenza, riteneva Enea una femmina, e Didone un maschio, se fosse ancora al mondo sarebbe molto imbarazzato nell’attribuzione del sesso.

Sia comunque, femmina o maschio, non v’è città italica che questo Gymkhana, non abbia fatto suo. Perocchè si sa che copiare è la cosa più comoda del mondo.... far la scimmia, anche!

Dunque cotesto Gymkhana, maschio, fu portata in Italia dal conte Felice Scheibler; sul nome del quale se mi fermo per pochi minuti, spero
Felice Scheibler
Felice Scheibler
che non debba sembrar troppo strana cosa al lettore. Chè — certamente anche per ragioni d’intimità — non mi ci fermerei, s’egli non si distinguesse per altre ragioni, nell’immenso stuolo dei più notevoli sportsmens, italiani e stranieri, che hanno il verde turf come base della loro esistenza. Non mi ci fermerei se altri più importanti meriti non si fosse acquistato direttamente, e indirettamente, nel perfezionamento della equitazione di campagna nella nostra cavalleria. Aderito che gli stessi e più autorevoli ufficiali di cotesta arma, apertamente gli attribuiscono.

Infatti nel 1882, egli fu uno dei primi ordinatori dei paperhunts famosi; e, per otto anni, fu il master della Società milanese per la caccia a cavallo. Fu lui che, nel 1885 diede vita, nella grande Arena di Milano, al primo concorso ippico nel quale tanto oggi si distinguono gli ufficiali italiani; fu lui che contribuì efficacemente allo impianto delle Corse in Lombardia, alla fondazione di una società di caccia a cavallo nel veneto; e, finalmente, di quella Ro-