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250 | parte prima |
Perchè bisogna sapere che il cielo, come dianzi le onde, non appariva neppure esso, di molto buon umore. Anzi, al contrario, certi nuvoloni neri, e un’afa soffocante, diletta alle mosche, non presagiva niente, proprio niente d’allegro!
Ma signori e signore, non s’ingerivano di ciò che si stava preparando in alto; la loro attenzione era tutta quanta rivolta al basso; era rivolta all’amabilità del Principe, e al terreno dove stava per cominciare lo spettacolo.
Per la fausta circostanza, manco dirlo, lo sfoggio delle toilettes, femminili, gli abiti quadri, e qualche tuba fiammante mascolina, superavano qualunque record inglese. Tutto ciò che di più bello e nuovo s’era potuto ricevere da Parigi, da Londra, da Milano e da Torino, ivi tutto era messo in mostra. Guai se Eolo maleducato fosse venuto a scomporre quei ricci, quei veli, quelle piume, o le ardite aigrettes di quei cappellini freschi e leggeri, che sfidavano il cielo e che, di sera, a teatro, fanno tirar moccoli al pubblico della platea.
Lo spettacolo ha principio colla corsa dei sott’ufficiali.
Si tratta di un percorso di 2000 metri, lungo un terreno popolato di vecchie piante e di tronchi d’albero, con relativi salti di siepe, di muri, di staccionate. Corrono e arrivano in quest’ordine: sergente Lucchini, furiere Niccolini, furiere Turco e sergente Urga. I due primi ricevono in premio un Ricordo della giornata.
Segue la corsa dei caporali e soldati. Corsa stupenda. Questi partono in gruppo, corrono in gruppo, saltano in gruppo.... Nessuna caduta.... e i primi tre ricevono un premio in denaro.
Ed eccoci finalmente al clou della giornata. Eccoci al famoso Gymkhana, per il quale le patronesse hanno preparato dei premi coi fiocchi. Cravaches, orologi, servizi per fumare, porta-sigarette, oggetti d’oro, d’argento.... persino bottoni con rubini! Insomma dei premi degni di chi offriva e di chi doveva ricevere.
Gymkhana?.... Che roba è? È inutile ormai spiegarlo; che a certi nomi indiani, africani, e pur troppo, anche chinesi, oggi il buon pubblico è acclimatato. Ognuno sa che Gymkhana altro, suppergiù, non significa che esercizi, giuochi a cavallo, ginnastica da terra e da sella, sorprese buffe e serie; arresti violenti, volteggi, salti d’ostacoli, cavalieri che salgono e scendono d’arcione durante la corsa.... e via dicendo.
È roba indiana, portata fresca fresca in Italia, come un trofeo di caccia, e messa di moda per la prima volta a Roma, dal conte Felice Scheibler, uccisore, a tempo perduto, di leoni, tigri, elefanti, buffali, rinoceronti, ippopotami, coccodrilli.... ed altri insetti, in faccia al sole e alle stelle; tutti raccolti nel suo museo di Castellazzo, e imbalsamati che sembrano vivi