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240 | parte prima |
Il Canna, via di corsa. Nel tempo di un’Ave, nel tempo cioè di arrivare alla Torre e scendere di cavallo, ecco il sergente di Alessandria ricomparire trionfante colla vecchia uniforme, portando sul petto — ragione principale del suo travestimento — la Medaglia d’argento al valore militare guadagnata a Villafranca.
Quell’uniforme e quella medaglia non potevano non risvegliare nell’animo del Sovrano la memoria del suo Quadrato, e di coloro che lo avevano difeso!
Saliti, piano per piano, lino in cima all’alta torre, il Canna andava via via descrivendo a suo modo, alla Maestà del Re, le diverse fasi della battaglia di S. Martino; perchè, capperi I egli aveva avuto la fortuna di prendere parte anche a quella come soldato nello squadrone del capitano Incisa, e avere caricato alla Madonna delle Scoperte.... persino contro una muraglia. Erano descrizioni da dare dei punti a quelle di Tito Livio, che misero di buon umore S. M. il Re; specialmente quando il Canna concludeva dicendo: che se una Divisione piemontese non fosse accorsa a soccorrere i Francesi a Solferino, i nostri alleati sarebbero stati belli e spacciati.
Scesi dalla torre, S. M. volle recarsi all’Ossario, per firmare il registro dei visitatori; ma prima di ripartire, incaricò Lorenzi di regalare il sergente di una bella sommetta, dicendogli di fargli scrivere il proprio nome e cognome, per non dimenticarlo anche in avvenire.
L’aiutante di Campo, preso un foglietto di carta, invito il sergente a scrivere....
Ma qui venne il guaio! All’invito di mettere penna in carta, il povero Canna fece una smorfia.... si contorse come un’anima in pena, e borbottò:
— I pös nen scrive! perchè da quaic temp am fa mal ’l gomo!
Altro che gomo! il poveraccio, dopo tanti anni, aveva perduta.... la calligrafia.
Pietro Canna, dopo il licenziamento, si ritrasse a Pinerolo, a vita, come chi dicesse, privata; ivi deve essere morto da due anni. Quanto alla bella peccatrice.... la prudenza ci insegnò a non chiederne novelle.... Ma speriamo che gli anni abbiano in lei temperato gli ardori.