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234 parte prima


..... La mia Divisione è orgogliosa per il risultato ottenuto il giorno 24. Essa sola, fra tutte, respinse il nemico che aveva di fronte e mantenne le sue posizioni sulle due rive del Mincio. L’attuale movimento retrogrado mi lacera l’animo! C’inoltrammo con imprudenza, e ci facemmo sacrificare là ove dovevamo ottenere vittoria certa. Ora retrocediamo senza necessità: ne sono costernato! Quante cose vorrei dire, ma non ne ho il tempo.... ne debbo! Povero Cerale, si è fatto sacrificare! Mi passò dinnanzi trasportato su di una lettiga a braccia, e con volto sereno, mi salutò, e mi disse: — Viva il Re, viva l’Italia! — Valoroso soldato, uomo virtuoso, ma incapacissimo di comandare tre uomini. Ha fatto macellare, sacrificare, la sua Divisione, come pecore: è incredibile una ignoranza, una bestialità simile.

Della sua Divisione ho qui riuniti gli avanzi, che debbo prontamente riorganizzare. Tanta brava gente perduta, tanti giovani ardenti e generosi immaturatamente travolti nell’ultima loro fine; ed il paese ne è privato! Mi ribolle il sangue nelle vene pensando come, ottimamente informati dei nostri proponimenti del 24, per mezzo delle strade di ferro, gli Austriaci concentrarono nel giorno precedente, e quella notte stessa, quasi tutte le loro forze, e piantarono le loro artiglierie precisamente nei posti che sapevano essere nostra intenzione occupare.... E con piè fermo ci attesero per stritolarci. Però non vi sarebbero riusciti se ci fosse stata miglior condotta da parte nostra!... Che peccato!... Che peccato!....„

E qui smettiamo, benchè a malincuore, colla citazione di quelle lettere, tanto pili interessanti chè sono scritte da chi ignorava che un giorno avrebbero veduto la luce; ma per molte delle quali la storia deve essere grata alla nobildonna che si decise a pubblicarle.

Noi, facendo eco a Ulderico Levi, esclameremo:

— Ritirata?... perchè?... non fummo vittoriosi?!...



Alla prima edizione di queste Memorie, e dopo un nostro articolo dove parlavamo della dolorosa giornata di Custoza — con tanto interesse illustrata da un volume di Umberto Covone, e con tanto sapere e tanta competenza dal Generale Pollio — un vecchio patriota, il signor Enrico Osnago, diligente e appassionato raccoglitore di documenti e di cose ri-