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i cavalleggeri di alessandria 225

tenne due brillanti risultati: fermare gli Ussari della brigata austriaca Pultz, che s’avanzava alla riscossa; dar tempo al capitano Marchesi di accorrere alla chiamata co’ suoi ufficiali, e con quella ventina di cavalleggeri del terzo squadrone, che aveva riuniti, ai quali si aggiunse pure il luogotenente Luigi Villa.

Dopo qualche esitanza, il 3° Ussari si avanzò in foraggieri, lasciando indietro, a destra, sulla strada Sommacampagna-Villafranca, uno squadrone.

 
Luigi Villa.

Il colonnello Strada, riordinati i suoi — 150 cavalieri, al più, compresi gli ufficiali — fece suonare il trotto da tutte le trombe: spinse, a destra, il maggiore Dogliotti, il capitano Uberti ed il sottotenente Porro, con una ventina di cavalleggeri, verso la strada di Verona; a sinistra, i luogotenenti Vitali e Mazzola ed il sottotenente Rosini, con altrettanti uomini; poscia, mettendosi egli stesso alla testa del grosso, fece di nuovo suonare la carica. I foraggieri austriaci, non aspettarono l’urto e volsero le groppe; solo lo squadrone che stava in linea sulla strada di Villafranca-Sommacampagna aspettò di piè fermo, caso rarissimo in cavalleria, il plotone dell’estrema sinistra nostra, e l’accolse con un fuoco di pistoloni. I luogotenenti Vitali e Mazzola, lanciatisi tra le file nemiche, vi rimasero morti; il sottotenente Rosini vi ricevette dodici gravissime ferite d’arma bianca. Ma piegando a sinistra il grosso de’ Cavalleggeri d’Alessandria, quello delli squadroni d’Ussari si ritirò alla carriera assai malconcio; mentre l’artiglieria austriaca, tirando a granata, annunciava una nuova carica di una brigata fresca, la Brigata Bujanovich.

Le trombe italiane suonarono di nuovo a raccolta; le perdite erano state gravi, la stanchezza de’ cavalli evidente; pure il colonnello Strada, non vedendo comparire nessun squadrone dei sei reggimenti di cavalleria che formavano parte del III corpo d’esercito, ordinò di nuovo la carica, incitando ufficiali e soldati perchè questa volta l’eseguissero ancora più a