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i cavalleggeri di alessandria 219

IV.


Il quadrato.


“Sua Altezza Reale — continua il Porro — udite quelle prime cannonate, accorse per conoscerne egli stesso la causa. Udendola, ordinò che la destra e la sinistra della Brigata
 
Maggiore Minotti.
Parma si ritraessero alquanto, formando quasi due sistemi di scaglioni, uniti da una punta comune, avanzata in San Giovanni; per potere, nel caso d’un improvviso attacco di Cavalleria formare una linea di quadrati obbliqui, disposti ad angolo col vertice verso Verona. Il 3° squadrone d’Alessandria si collocò a sinistra della prima linea della brigata Parma; il 2° squadrone — capitano Falsina, luogotenenti Villa, altro bravo volontario milanese, e Fusoni; sottotenenti Perozzi e Rossi — squadrone che apparteneva alla divisione Bixio — fu provvisoriamente trattenuto da S. A. R. e collocato a sinistra della seconda linea della stessa Brigata.

Il Principe Umberto, circondato dal suo stato maggiore, stava dando ordini ai generali conte di Revel e Ferrero; quando il maggiore Minotti, dei Cavalleggeri d’Alessandria, annunziò una carica di cavalleria; e già il capitano Marchesi gettavasi innanzi con quanti dei suoi poterono udirlo in quel frangente.

Era il 13 ulani — conte di Trani — che a stormi caricava furiomente, in direzione di Sommacampagna-Villafranca, il fianco sinistro della XVI divisione.

Per una provvidenziale combinazione, i pochi cavalleggeri, frapponendosi fra gli Ulani e lo Stato maggiore di S. A. R., riuscirono a disordinare ed a togliere l’impeto, se non a fermare, allo squadrone nemico, che caricava direttamente il Principe. Gli austriaci urtarono il brillante e numeroso Stato maggiore del Principe.... In un istante tutto scomparve tra il fumo ed il polverone.... e per pochi momenti mille cuori italiani palpita-