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i cavalleggeri di alessandria | 215 |
III.
Malacchia Marchesi de’ Taddei. — Pietro Porro, suo biografo.
Ma qui non finisce la pagina degli eroismi. Avremo più tardi l’occasione di fare il nome di molti altri; intanto ci preme di dire una parola del Marchesi de’ Taddei, capitano allora in Alessandria.
Il nobile Malacchia Marchesi de’ Taddei era nato a Casalmaggiore di Cremona il 19 agosto 1834, da Luigi e dalla nobile Carolina De Cristoforis, milanese. Aveva menata in moglie la signorina Maria Nasi nel 1875, cioè tre anni prima che morte immatura lo cogliesse a Napoli il 23 gennaio 1878.
Principiò la sua carriera militare il 21 giugno 1854 nell’Undecimo Reggimento Ulani, sotto l’Austria. Cadetto-caporale nel 1855, sergente nell’aprile 1858, fu promosso sottotenente nell’agosto dello stesso anno. Venuto il 1859, allo scoppio della guerra, passò luogotenente e fu mandato alla frontiera contro i Prussiani.
Ma quel bel giovane biondo dalla dolce fisonomia, sotto l’elegante divisa dell’Ulano austriaco, sentì battere prepotentemente il cuore d’italiano; e non appena gli fu possibile, si dimise, e venne in patria. Correva allora l’aprile del 1860. Comprese subito che un certo sentimento di diffidenza tra la ufficialità italiana doveva nascere, come nacque, verso i provenienti dall’Austria, e cercò un primo lavacro, accorrendo nel luglio di quello stesso anno, a far parte del battaglione Volontari di Bologna, destinato all’Italia meridionale. Nell’agosto del 1860, venne inscritto col grado di luogotenente nell’arma di cavalleria dell’Esercito Sardo, con riserva di anzianità; e fu contemporaneamente collocato in aspettativa per scioglimento di Corpo, dopo avere, col grado di sottotenente, fatta la campagna della Bassa Italia in un reggimento della Brigata Sacchi.