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214 parte prima

servo gelosamente per renderle alla famiglia. Mi parlò di carte importanti e di iscrizioni ipotecarie che dovevano trovarsi in una borsa a tracolla, la quale fu bensì rinvenuta ma completamente vuotata. I cavalli sono allo squadrone ed aspetto in proposito i di Lei cenni. La prego di voler assumere il pio compito di istruire di tale gloriosa ma immatura morte la madre ed il padre di Camillo, dica loro che tutto il Reggimento più che non lo rimpianga, lo ammira, e che rassegnati al volere del Cielo facciano con pazienza il sacrifizio del figlio sull’altare della patria. Altro non aggiungo, vi sono dolori che non si consolano. Le stringo la mano e la prego perdonarmi se la nostra conoscenza si fa in modo così dispiacevole. Ho l’onore di significarmele con tutta stima

Suo devot.mo
Marchese Fernando di Villanova
«Capitano com.te il I° Squad.ne Guide».



Questa bella lettera, che non allude alle sofferenze ultime del povero Camillo, è una bugia pietosa del bravo capitano.

Più fortunato del povero Dal Verme, fu Cesare Stucchi; questi, malgrado la palla nel polmone, portato quasi morente a Monzambano, riesci invece a guarire e a diventare marito e padre felice.

Ma come se la cavò lo Stucchi?........ L’abbiamo detto: con un polmone di meno. Da buon patriotta, forse pensò allora che avendone due, poteva benissimo sacrificarne uno per amore di patria.

C’incontrammo, Viaggiando poco tempo addietro in ferrovia, ed egli ci ripetè il racconto appuntino. Passando in vista di Custoza, si tornò col pensiero a quei bei giorni di palpiti, di gloria.... d’illusioni. E io gli chiesi: — Pare a te che la vita di Camillo Dal Verme.... e il tuo polmone, siano stati bene spesi?

Non rispose. Ci guardammo a lungo. Ci stringemmo la mano.... e si cambiò discorso! — Ora è morto anche lui!


Un altro bravo volontario, che si segnalò in campo, è il veronese Alberto Bottagisio. Il Bullettino delle ricompense del 1866, portava:


“S. M. il Re ha conferito la Medaglia d’argento al valore militare al sottotenente nel Reggimento Lancieri di Foggia, Bottagisio Alberto; perchè assendo di scorta alla Brigata di Artiglieria, contribuì grandemente a sgombrare dalla cavalleria nemica la testa di colonna della Batteria stessa, rendendo così possibile la difficile discesa di uno de’ suoi pezzi sulla pianura. — Custoza 24 giugno 1866„.