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204 | parte prima |
dria in armi — si recò verso le 9 a ricevere alla stazione di Porta Vescovo il glorioso antico vessillo.
Nel frattempo, gentilmente invitate, si raccoglievano nel quartiere Campone tutte le autorità civili e militari — in servizio attivo, di complemento e di riserva — e uno stuolo eletto di cavalieri e di dame graziose; fra le quali le signore patronesse del Gymkhana che doveva aver luogo il dì dopo, con a capo la contessa Miniscalchi Erizzo.
Lungo tutto il percorso del corteo, così nell’andata che nel ritorno, grande era l’animazione della città, tanto della destra che della sinistra d’Adige. Le finestre imbandierate e addobbate, erano stipate di cittadini plaudenti; e davvero non si sarebbe detto in quel momento che nella parte bassa della capitale Scaligera, spuntasse, insidiosa, la pianta del socialismo.
La qual cosa proverebbe che ogni parte d’Italia, checchè se ne dica, checche se ne pensi, al tocco di certe corde patriottiche, sa patriotticamente rispondere.... almeno finora!
Scoccavano le 10 — ora dell’invito — e il conte di Torino colla precisione dei Re, arrivava al Campone con tutto il suo seguito.
Ivi, dopo le presentazioni di rigore, assistette da cavallo all’inaugurazione della lapide — bellissimo lavoro dello Sperati di Torino — sulla quale, scolpite in oro, si leggono queste parole:
NEL CINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DI LORO FONDAZIONE
I CAVALLEGGERI D’ALESSANDRIA
RICORDANDO I PRODI DEL REGGIMENTO CHE COMBATTENDO
CADDERO PEL RE E PER LA PATRIA
STENDARDO
MEDAGLIA D’ARGENTO AL VALOR MILITARE
PER L’IRRESISTIBILE SLANCIO SPIEGATO NEL GIORNO 24 GIUGNO 1866
DA TUTTO IL REGGIMENTO
NEL CARICARE TANTO IN SQUADRONI ISOLATI CHE RIUNITI
RESPINGENDO I VIGOROSI ATTACCHI DELLA CAVALLERIA NEMICA