Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
202 | parte prima |
tolato: I Cavalleggeri d’Alessandria, 1850-1900; ornato da un disegno dell’Origo, e arricchito internamente, dalla riproduzione di un quadro rappresentante una delle famose cariche di Villafranca.
La memoria è dedicata ai reggimenti Piemonte Reale, Lancieri di Novara e di Aosta, dalle costole dei quali, nuova Minerva dal cervello di Giove, con decreto 3 giugno 1850, i Cavalleggeri d’Alessandria, nacquero armati di scudo e di lorica.
Venuta la spedizione di Crimea, 1855-56, i Cavalleggeri d’Alessandria, durante la campagna, col proprio stendardo, il comandante e uno squadrone, contribuirono insieme ai Lancieri di Novara e Aosta, e ai Cavalleggeri di Saluzzo e Monferrato, a formare quel famoso reggimento misto, alla testa del quale il colonnello Bracorens di Savoiroux si guadagnava in Crimea la Croce di Savoja al merito militare.
Nella campagna del 1859, il reggimento poi si distinse alla Sesia, a Palestro, a Magenta e, una parte, a San Martino; qui il 2° e il 3° squadrone ebbero la Menzione onorevole.
Ma dove risplende fulgida la pagina delle sue glorie, è a Villafranca il 24 giugno del 1866. È là che lo stendardo di Alessandria ebbe quella Medaglia d’argento al valore della quale va ornato.
Fu perciò nobilissimo e opportuno il pensiero dell’allora suo comandante, colonnello Greppi, di degnamente commemorare i cinquant’anni della sua creazione; prendendo a base ed occasione della festa il vecchio stendardo, sventolante sui campi di Crimea; quello che, per volontà di S. M. Vittorio Emanuele II, veniva cogli altri ritirato nella regia armeria della Capitale piemontese.