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4 | parte prima |
meli, morto alla difesa di Roma, come vaticinio, lanciava ai popoli:
Fratelli d’Italia, Dov’è la vittoria? |
E il Làbaro dei tre colori sventolava sulle torri della Romagna, dell’Emilia, della Toscana, della Lombardia, della Venezia. Correva per le strade il sangue degli eroi.... ed era cemento alla futura libertà.
Perchè allora non si scherzava; e ai canti, e ai gridi, seguivano i fatti. Ci si batteva a Roma, a Milano, a Venezia, a Genova....
E gl’inni continuavano:
Quando il popolo si desta |
Affermasi che l’essere vecchi sia una disgrazia; ma noi benediciamo a questa vecchiaia che ci va imbiancando la testa e avvicinando alla tomba, perchè ci accorda — dopo sessant’anni — la fortuna di veder sventolare sulla torre Capitolina, quella stessa bandiera che Vittorio Emanuele — per virtù di popolo e per fede di Re — rialzava dai campi sanguinosi di Novara, vindice de’ nostri diritti, pegno intangibile della libertà, dell’unità, della grandezza della patria!