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182 | parte prima |
vostri soldati fissino attenti gli sguardi su quelle corone di teschi — dai quali pende, appesa a un filo, la palla che li colpiva — ; costringeteli a lungamente guardarli.... e parrà loro di vederli — come sempre parve a noi — assumere, via via. forma viva; e additando le proprie ferite, udirli mormorare sommessi:
“Non fate che il vostro oblio renda inutile il nostro sacrificio!„
E perchè la morta poesia risurga. rispondete loro:
Morti illustri, sui campi di guerra e sui patiboli: eroi noti ed ignoti, le cui ossa dormono sepolte qua e là per le zolle d’Italia.... Voi tutti che, prima o poi, faceste della vostra vita olocausto alla patria — se, com’è vero, colla morte tutto di noi non è finito, e che il vostro spirito immortale aleggi intorno a questa Italia che Voi avete formato — circondate, deh! circondate Voi del vostro alito generoso le giovani generazioni che sorgono; fate in modo che diventi fuoco il sangue delle loro vene; e che commossi al ricordo dei vostri sacrifici, rispondano con uno — un solo! — dei palpiti nuovi, all’immenso palpito antico che diede loro la patria!