Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
i cavalleggeri di monferrato | 177 |
Piccolo di statura, ma ben proporzionato, aggraziato di forme, roseo, biondo, anco lui come il giovinetto Eurialo
avea le gote |
Sotto la tela cerata del suo keppy, non ancora consumata dai soli e dalle pioggie, ornato di quelle spalline nuove di zecca, vestito di quella
tunica colle mostre fiammanti per freschi colori, egli aveva, a prima vista, piuttosto l’aspetto di una fanciulla vestita da ufficiale, che non quello di un fiero cavaliere in battaglia. Quand’egli, apparentemente impacciato come un uccellino che tenta i primi voli dal nido, si presentò in testa al suo plotone, noi, già rotti alla vita del campo, maggiori di lui di qualche anno, invidiosi forse di quelle belle e smaglianti spalline, lo guardavamo con una specie di compatimento, e fra noi stessi dicevamo:
— Povero ragazzo!
Ma buon sangue non mente mai! La prova che quel ragazzo era stoffa d’eroe, l’avemmo presto: quando in piena battaglia, scortando esso le bat-