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176 parte prima

perchè una delle più grandi e patriottiche città d’Italia, non si contamini di una macchia, che l’Oceano non si laverebbe!

Non duri più a lungo tanta vergogna. Cessi questa crociata contro un morto!.. Contro un Sovrano, straniero, cui nessun vincolo di sangue, nessun obbligo di nazionalità, imponeva di venire a liberarci!.. Si unisca, alla nostra, la voce stessa del popolo, per proclamare la tregua.... e con noi gridi:

Fuori il prigioniero!



VIII.


Pinott della Rovere. — Povero ragazzo! — Il soldato Gamba. — Il manto d’argento. — L’aureola dei Santi. — La ’Bella Gigogin. — Contrasti della vita. — I morti per la patria. — All’Ossario!

Il marchese Giuseppe Della Rovere di Montiglio — detto Pinott — uscito allora dall’Accademia militare di Torino, venne destinato come sottotenente nel nostro reggimento. Egli raggiunse per l’appunto il corpo a guerra dichiarata, a campagna aperta, pochi giorni prima della grande giornata di S. Martino; ed assunse il comando di un plotone del nostro secondo squadrone.